sabato 16 febbraio 2008

Il cuore spezzato può uccidere




Lucio Battisti, con le parole di Mogol, cantava che non si muore per amore. Eppure, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet e curata dai ricercatori dell'università di Utrecht, in Olanda, sembra che il cuore spezzato aumenti il rischio di morire di ben cinque volte. A fornire la prova scientifica di ciò che i poeti di tutto il mondo sostengono da sempre, è un studio condotto dall'equipe della dottoressa Margaret Stroebe, dedicato proprio ai pericoli del mal d'amore. A giocare il ruolo più subdolo sarebbe lo stress psicologico provocato dal distacco, unito all'adozione di stili di vita insani per distogliere la mente dalla sofferenza. Non c'è bisogno di un medico per riconoscere nel ricorso all'alcol, al fumo e alla droga i sintomi di una sofferenza difficile da placare. Stordirsi è generalmente il rifugio più immediato, seducente e molto pericoloso per la salute. I problemi maggiori li incontra chi rimane vedovo: secondo gli esperti olandesi, gli uomini che perdono la moglie corrono un rischio di morte più alto del 21 per cento, mentre le donne del 17. Il periodo più delicato è quello immediatamente successivo alla tragedia, quando la mente è frastornata e il corpo debilitato, tanto da trascurare le più elementari regole di sopravvivenza. Malnutrizione, ricorso all'alcol e comportamenti al limite dell'autolesionismo - come la tendenza a guidare in modo spericolato - sono l'anticamera di rischi ben più gravi. Con il passare del tempo i rischi si fanno più sopportabili ma solo a distanza di anni si può parlare di scampato pericolo.
Al di là dei problemi legati allo stile di vita e all'alimentazione, comunque, resta la variabile nera del suicidio. Per ragioni ancora tutte da sondare, i vedovi sono molto più esposti a pensieri di questo tipo rispetto alle donne, che generalmente hanno meno difficoltà a rifarsi una vita. Ma se è possibile ripartire da zero dopo la morte o la perdita della persona amata, questo non è pensabile a seguito della perdita di un figlio. Uno studio danese del 2003 dimostra infatti come i genitori di piccoli deceduti siano i soggetti più a rischio. Più piccolo è il bambino e più frequente e logorante è il desiderio di darsi la morte, specie durante i primi trenta giorni di lutto.

Fonte: http://www.repubblica.it/

I gay sono bimbi mai cresciuti, conservano creatività e fantasia

I gay sono eterni bambini. O meglio, adulti non del tutto cresciuti, che hanno conservato "da grandi" la fantasia, la spontaneità e la meravigliosa ingenuità dei più piccini. A formulare questa inedita teoria è Desmond Morris, il celebre etologo e zoologo inglese, in un nuovo libro pubblicato in questi giorni in Gran Bretagna, dal titolo "The naked man" (L'uomo nudo), e subito fonte di discussioni e polemiche. È un completo ribaltamento delle idee in materia che lo studioso aveva espresso nelle sue opere e lezioni precedenti. Il professor Morris aveva creduto a lungo, infatti, che le tendenze omosessuali fossero dovute soprattutto alla mancanza di una forte figura paterna in famiglia, insomma a un padre debole. Ma adesso ha cambiato opinione, sostenendo che a rendere gay le persone è la neotonia, un termine usato in zoologia per identificare il momento in cui lo sviluppo di una determinata specie si arresta prima del tempo e l'animale conserva allora in età adulta alcuni tratti infantili, adolescenziali, giovanili. Da sempre scettico sulla possibilità che l'omosessualità abbia una qualche base genetica, nel nuovo libro Morris sottolinea il fatto che i gay sono in genere "più inventivi e creativi degli eterosessuali, proprio perché posseggono l'agilità mentale e la giocosità dell'infanzia". La prova di questa teoria non viene dal regno animale, come in passato, quando Morris ha sempre cercato di spiegare e studiare i comportamenti umani servendosi della zoologia come modello, e in particolare analizzando le numerose somiglianze di comportamento fra le scimmie e gli umani. Stavolta lo scienziato trova la sua dimostrazione nel mondo dell'arte e dell'intelletto umano. "In generale i gay hanno contribuito alla vita culturale e all'arte in modo proporzionatamente molto maggiore degli eterosessuali. Conservare in età adulta la giocosità dell'infanzia è un fattore molto positivo per chi opera in settori creativi".
L'autore del best seller "La scimmia nuda" (ossia l'uomo, inteso come una scimmia che ha perso il pelo), il best-seller del 1967 che lo rese famoso in tutto il mondo, cita nel suo libro ad esempio della maggiore creatività dei gay personaggi come Socrate, Leonardo da Vinci, Ciakowskij, Oscar Wilde, Lawrence d'Arabia: ma a parte che non tutti i biografi concordano con l'omosessualiutà di tutti i personaggi citati, Morris tralascia di considerare il gran numero di artisti eterosessuali, a cominciare da donnaioli impenitenti come Picasso e Norman Mailer, per citarne solo un paio frai tanti. I gruppi e le associazioni omosessuali in Gran Bretagna non hanno comunque reagito alla tesi che li descrive come eterni fanciulli, forse perché, dimostrabile o meno che sia, l'autore attribuisce comunque un attestato di grande creatività ai gay di ogni tempo, dall'antichità ai giorni nostri, osserva il Sunday Times, che ha pubblicato ieri un'anticipazione del libro di Morris. Meno convinta è la comunità scientifica: "Dove sono le prove?", commenta il professor Steve Jones, docente di genetica alla University City London. "È un'idea stupida, non sorretta da alcuna dimostrazione scientifica".
Fonte: http://www.repubblica.it

Messaggini, email, minacce l'amore ossessione è un'emergenza

Stavo con lui da alcuni mesi, fin dall'inizio però si era dimostrato ossessivo, possessivo, non potevo uscire con i miei amici, non potevo fare nulla. Allora decido di lasciarlo e da quel momento precipito dentro un incubo". Francesca, 21 anni ancora da compiere, è tesa, preoccupata ma decisa. A Roma frequentava l'università, usciva con gli amici, una vita serena e qualunque fino a quando il sogno si è spezzato. Così un giorno che non dimentica è andata all'aeroporto accompagnata dalla madre e senza dirlo a nessuno è fuggita. "Accadde dopo che lui mi aveva bruciato casa, non avevo scampo, mi minacciava, aveva bloccato anche la scheda del mio cellulare, si era impossessato della password della e-mail e si spacciava per me nelle chat". Oggi Francesca vive "in clandestinità" in una capitale europea, si arrangia a fare la cameriera. E aspetta. Attende che la follia di lui si acquieti, che l'ossessione passi.Francesca è una vittima dello stalking (da "to stalk", "fare la posta"), sono le molestie assillanti che si possono declinare in molti modi: telefonate, pedinamenti, minacce, fino alla violenza sessuale e fisica. Comincia con un fastidio diventa una paura che provoca impotenza, isolamento. Un comportamento che è cresciuto negli ultimi quindici anni, di cui si sono occupati magistrati, psichiatri, criminologi. Un nuovo reato, una "patologia della relazione" che viene analizzata in modo puntuale e scientifico in un libro in uscita questo mese, si chiama "Percorsi di aiuto per vittime di stalking", edito dalla Franco Angeli, curato dal "Modena Group on stalking", un gruppo europeo di studiosi impegnati in diversi progetti di ricerca."È difficile dire quanto questo comportamento sia aumentato o se ci sia una maggiore sensibilità, sicuramente si avvale di nuovi strumenti, come gli sms, le e-mail, che lo rendono più invasivo", dice Laura De Fazio, docente di criminologia, tra gli autori del libro. "In Italia nel 2006 circa 2 milioni e 77 mila donne sono state vittima di stalking, il 18% ma questo dato riguarda solo le vittime di ex partner". Chi sono gli stalker? Spesso uomini, ex mariti, amanti, ma anche colleghi, amici, vicini di casa, l'età media, secondo un questionario diffuso tra un campione di vittime, è di circa 34 anni. Ma tra i persecutori non ci sono solo quelli che non riescono a dire addio. Vittime infatti possono essere anche uomini e donne che lavorano nelle "helping profession", dagli avvocati agli psicologi, che si trovano molestati dai loro ex clienti, frustrati, insoddisfatti."Oggi per la prima volta si stanno facendo corsi di formazione per operatori che diano sostegno alle vittime, in Italia un corso è iniziato a Modena, contemporaneamente, con la stessa metodologia, sono iniziati in Germania, Belgio e Slovenia", dice Laura De Fazio. Ma come si può fermare uno stalker? Di recente si è corsi ai ripari con un disegno di legge licenziato dalla Commissione giustizia che per la prima volta prevede il reato e la condanna fino a 4 anni. Ma il provvedimento è incagliato nelle aule parlamentari e lo stalking continua. Ecco cosa racconta Francesca: "Nessuno ti aiuta, è questa la sensazione peggiore, lo Stato, la polizia che dovrebbe difenderti è impotente, non ti garantisce l'incolumità. Al commissariato mi hanno detto di continuare a fare denunce, se il fascicolo è molto ampio forse un magistrato lo prende in considerazione. O forse no. Eppure nel mio caso altre due ragazze lo avevano denunciato. Quante vittime ci devono essere, mi chiedo, prima che lo fermino?".


Fonte: http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/amore-ossessione/amore-ossessione/amore-ossessione.html

Dipendenza virtuale

È dimostrato che i videogames creano dipendenza più negli uomini che nelle donne, ma le ragioni alla base di questa differenza non sono mai state chiarite. La spiegazione sembrerebbe ora venire da uno studio pubblicato su Journal of Psychiatric Research e condotto da Allan Reiss, direttore del Center for Interdisciplinary Brain Sciences Research della Stanford University School of Medicine (California), dove i ricercatori hanno misurato l’attività delle aree del cervello preposte alla percezione del piacere durante il gioco. E quanto questa differisca nei due sessi.Ventidue volontari (11 uomini e 11 donne) sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMri, una tecnica comunemente impiegata per valutare la funzionalità di un'area cerebrale), mentre giocavano con un videogame ideato dai ricercatori. Il gioco mostrava una linea verticale a metà dello schermo e dieci palline poste nella parte destra. Ogni pallina che colpiva la linea ne provocava lo spostamento verso sinistra. Lo scopo era eliminare più palline possibili cliccandoci sopra con il mouse e facendo così avanzare di volta in volta il muro verso destra.Attraverso l’analisi delle immagini dell’encefalo registrate durante il gioco, i ricercatori hanno rilevato un’attività particolarmente intensa nel cosiddetto sistema mesocorticolimbico, tipicamente associato con la percezione della soddisfazione e con la dipendenza da una sensazione piacevole (assuefazione). Il livello di attività osservato nei ragazzi, però, era decisamente maggiore di quello delle ragazze e aumentava in relazione al “territorio” conquistato (cioè allo spostamento verso destra della parete virtuale). Per le ragazze non è stata evidenziata alcuna correlazione significativa, per quanto anche loro si mostrassero entuste dei successi. Gli uomini, inoltre, hanno conquistato, in media, più spazio delle loro compagne. “La maggior parte dei giochi più popolari sono violenti e si basano sui concetti di conquista”, spiegano gli autori, secondo cui i risultati della ricerca confermano anche che gli uomini hanno una tendenza innata alla territorialità.


Fonte: http://www.galileonet.it/

giovedì 7 febbraio 2008

LA PERSONALITA' PSICOPATICA

Le personalità strutturate lungo la linea della psicopatia vanno dai livelli estremi di psicosi, disorganizzazione, sadismo, e impulsività. Il continum psicopatico tende pesantemente nella direzione borderline- psicotica, dato che per definizione la diagnosi si riferisce a un fallimento di base dell'attacamento umano e al ricorso a difese molto primitive. Alcuni dati empirici indicano che le persone che diventano antisociali hanno una maggiore aggressività di base degli altri. Le persone che diventano antisociali sembrano avere tendenze innate all'aggressività e una soglia più alta della media per l'eccitazione piacevole. Esse agiscono invece di parlare, sembrano avere un'eccitazione di base senza la percezione di specifici affetti. Quando hanno un sentimento, è probabile che provino rabbia cieca o un'allegria maniacale. IL CONTROLLO ONNIPOTENTE è l'operazione difensiva primaria nelle persone psicotiche. Esse utilizzano anche l'identificazione proiettiva, molto sottili processi dissociativi e l'acting out. IL BISOGNO DI ESERCITARE POTERE HA LA PRECEDENZA SU OGNI ALTRO OBIETTIVO; difende dalla vergogna e specialmente negli psicopatici brutali, fà si che gli altri non si accorgano delle perversioni sessuali. La famosa mancanza di coscienza morale del sociopatico mostra non soltanto un Super-Io difettoso ma anche una mancanza di attaccamenti primari reciproci con altre persone. Per l'individuo antisociale il valore degli altri si riduce alla loro utilità nel permettergli di dimostrare potere. Gli psicopatici non possono riconoscere le normali emozioni in quanto le associano alla debolezza e alla vulnerabilità.

DIFESE SECONDARIE

Le difese secondarie hanno a che vedere con i confini interni (tra l'io, il Super IO, l'ES o tra l'Io che vive l'esperienza e l'Io osservante). Queste difese operano trasformazioni specifiche del pensiero, del sentimento, della sensazione, del comportamento. Esse sono:
  1. Rimozione
  2. Regressione
  3. Isolamento
  4. Intellettualizzazione
  5. Razionalizzazione
  6. Moralizzazione
  7. Compartimentalizzazione
  8. Annullamento
  9. Volgersi contro il Sè
  10. Spostamento
  11. Formazione Reattiva
  12. Capovolgimento
  13. Identificazione
  14. Acting Out
  15. Sessualizzazione
  16. Sublimazione